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radioondaverde | Addio Pino Daniele, il grande bluesman di “Napule”
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06 Gen Addio Pino Daniele, il grande bluesman di “Napule”

Se n’è andato un grande. Con semplicità ma con orgoglio, con passione e intuito, dalla fine degli Anni Settanta Pino Daniele aveva cambiato il corso della musica napoletana, riservandosi un posto nella storia di una tradizione tanto cruciale nella nostra cultura: le aveva tolto la polvere e le crinoline, e l’aveva restituita al presente, contaminandola con il rock, il blues, il jazz, in un crogiuolo di ispirazioni che avevano al centro la sua espertissima e mirabile chitarra e la voce carica di vibrazioni napoletane e soul.

Per Napoli era un simbolo, un idolo indiscusso, una bandiera come lo era stato Massimo Troisi, pure lui tradito dal cuore, per il quale tra l’altro aveva composto ben tre colonne sonore. Ma era un simbolo anche per la canzone d’autore italiana e internazionale, della quale rappresentava un punto di forza innegabile, pur con gli alti e bassi che avevano segnato l’ultima parte del suo percorso artistico. Fortissimo era stato l’impatto delle sue prime opere, in un’Italia che grazie a lui riscoprì la capacità di ritrovare e rinnovare le radici musicali. I primi album, “Terra mia” del ’77, “Pino Daniele” del ’79, “Nero a metà” dell’80 che era da poco tornato a celebrare, “Vai mo’” dell’81, contenevano perle assolute come “Napule é” e “Terra mia”, la giocosa “Tazzulella ‘e café”, “Je so? pazzo”, “Quanno Chiove”, “Yes I Know my Way”, ma decine di altri suoi brani, nel corso della carriera, sono diventati colonne sonore del nostro paese e non soltanto, vista la popolarità acquisita fra i grandi musicisti della scena internazionale, con i quali amava collaborare e che portava con grande orgoglio sulle scene dei suoi concerti.

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